Così narra la leggenda: attorno all’anno 800, mentre ritornava da Roma dove era stato incoronato, Carlo Magno fu colto da una tremenda bufera e fece un voto: promise di elevare un monastero  dove giungerà a salvezza. La Storia invece dice che Carlo Magno non è mai stato in questo villaggio ma che diede l’ordine a Costanzo, vescovo di Coira, di costruire un luogo di culto in una valle strategica. L’abbazia di Münstair, affidata ai benedettini, divenne così uno dei centri della rinascenza carolingia.

Oggi la chiesa è il simbolo di questo piccolo villaggio di ca 800 abitanti. Il Clastra è composto dalla chiesa conventuale e da un gruppo d’edifici ben protetti da una cinta di mura. L’esterno spoglio contrasta con un interno arricchito da uno splendido ciclo d’affreschi d’età carolingia molto ben conservato. Incluso nella lista dei monumenti culturali dell’Unesco, l’abbazia e il villaggio sono circondati dalle dolomiti engadinesi e dalle vette del gruppo dell’Ortles.

Ultimo lembo dei vasti possedimenti che il vescovo di Coira aveva fino alle porte di Merano, questo breve angolo elvetico di cultura e lingua romancia che invia le sue acque verso un Adige nato da poco, oggi resiste con fierezza alla germanizzazione in corso oltre il Pass dal Fuorn, come purtroppo non seppero fare in passato le valli vicine a sud in seguito all’altra germanizzazione, quella politica voluta da Vienna.

Ai piedi del Parco nazionale svizzero il villaggio, già abitato in epoca romana, è circondato da vasti pascoli e boschi incontaminati e rappresenta in ogni stagione una meta amena di vacanza, quando nelle altre valli turisticamente più rinomate si comincia ad avvertire il fastidio dell’affollamento turistico. L’attuale atmosfera idillica e bucolica non deve però far dimenticare che, a causa della sua posizione geografica, questa regione fu per secoli una terra vittima di cruente battaglie e di guerre, e che furono spesso ridotte in cenere dagli Asburgo, dagli austriaci e dai francesi. Oggi i sentieri percorsi un tempo dalle truppe sono ricercati dai turisti i quali lungo ad esempio il sentiero culturale delle Alpi, inaugurato nel 1999 e che inizia proprio in questo villaggio, possono raggiungere dopo 650 km le rive del Lago Lemano.

Con l’avvicinarsi dell’estate una tappa in Val Müstair può riservare molte piacevoli sorprese: qui siamo nella Svizzera più lontana da ogni angolo del Paese, ma a due passi da Merano, da Bolzano e dall’Austria, raggiungibile anche attraverso la strada del passo di Resia che costeggia un lago artificiale dal quale spunta intatto il campanile della chiesa di Venosta.. E appena oltrepassata la frontiera l’atmosfera medievale intatta delle campagne e delle cittadine di Glorenza, Sluderno e Malles è unica. Fm / 28.03.17

Dove dormire: Hôtel Münsterhof, un tre stelle inaugurato 125 anni fa dal mobilio d’epoca.

Come arrivare: in auto via Sankt Moritz o Poschiavo fino a Zernez e il Fuorn. In treno fino a Zernez e poi autopostale per Müstair.