A volte bastano pochi km per fare un lungo viaggio… nel tempo e nello spazio. Andare a Bellagio, a poca distanza da Lugano e da Como, è come fare un tuffo nel passato del nostro presente.

Camera con vista: “Uno spettacolo creato per il piacere degli occhi”. Così si esprimeva nel 1845 lo scrittore Gustave Flaubert parlando di Bellagio, villaggio fra due laghi. Camera con vista sugli oleandri del parco della storica villa Serbelloni, oggi proprietà della Fondazione Rockefeller, sul lago, sui ferry in arrivo, sulle numerose ville circondate da azalee e da rododendri che impreziosiscono il paesaggio dell’altra riva del Lario, il lato “elvetico”.

Un vasto parco lussureggiante offre la vista sulla villa gentilizia, trasformata in albergo di lusso nel 1872 quando il villaggio era ormai diventato una delle mete turistiche dell’aristocrazia europea. Infatti, la decisione del conte Francesco Melzi d’Eril di stabilirvi il suo luogo di villeggiatura e di costruire una villa neoclassica con giardini spettacolari attirò il fior fiore della nobiltà milanese, e il promontorio si trasformò in una corte elegante e raffinata. Nei palazzi e nelle ville che oggi sono il vanto del borgo, transitarono e soggiornarono artisti e personaggi celebri quali Toscanini, Stendhal, Mark Twain, Franz Liszt e Filippo Tommaso Martinetti, morto nel villaggio nel 1944.

Vi giunsero pure Kennedy, Peres e Hitchcok. Tanti nomi illustri ammaliati da questa terra insubrica, ma che ignorarono la vicinissima Insubria elvetica. Oggettivamente allora come oggi meno interessante dal punto di vista aristocratico e nobile. e dove i Grand Hôtel vanno in rovina e le antiche ville sono demolite. Preferirono la bellezza e la genuinità di questo borgo – che esprimere in modo inalterato l’essenza pittoresca dello spazio lacustre prealpino – animato da due vie centrali collegate da numerosi vicoli gradinati, e dai negozi e dai ristoranti sotto i caratteristici portici sul lungolago.

Località aristocratica ma non altezzosa Bellagio, un po’ schiva, raccolta e discreta come non sanno più esserlo località degli altri due laghi prealpini vicini: il miglior modo per raggiungerla è la via d’acqua da Como che permette, durante due ore di viaggio, di ammirare chiese, ville e parchi la cui bellezza ha affascinato gli americani. Infatti nel 1998 a Las Vegas è stato costruito un albergo che porta il nome del villaggio: 3000 camere, un casinò, un laghetto e la riproduzione del lungolago…Un orrore come solo l’America sa produrre. Fm / 24.04.2017

Come arrivare: da Lugano col traghetto (auto e persone) da Tremezzo (posteggi a Tremezzo), da Como in auto lungo una strada “da far paura” che costeggia il lago. Oppure in battello.

Dove dormire: Grand Hôtel Villa Serbelloni, un’esperienza unica ma non alla portata di tutti. Ci si può sempre accontentare di un Bellini al tramonto sulla terrazza belle époque affacciata sul lago.

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