Fra l’Isola d’Elba e la Corsica c’è un piccolo gioiello paradisiaco quasi sconosciuto, Pianosa ! Come dice il nome stesso, è l’unica isola dell’arcipelago toscano priva di alture ed è complessivamente pianeggiante (il punto più alto raggiunge i 29 metri). L’isola frappone tratti di costa rocciosa a tratti sabbiosi, il principale dei quali è Cala San Giovanni, spiaggia di sabbia bianca vicino al molo dove sono visibili anche i ruderi di una villa romana. Il suo territorio è in parte a macchia e in parte coltivato a viti e ulivi.

Nel Medioevo l’isola fu a lungo disputata tra Pisa e Genova e infine, nel 1399, passò sotto il dominio di Piombino. Fu a più riprese popolata e successivamente completamente abbandonata. Vi furono nei secoli colonie di abitanti dell’Elba che vi si rifugiavano durante i periodi di pesca, e la presenza di alcuni presidi militari. Nel 1856 venne istituita dal Granducato di Toscana la colonia penale agricola di Pianosa e furono inviati sull’isola i condannati destinati ad occuparsi dei lavori nei campi. Il carcere rimase in attività pure durante l’epoca fascista “ospitando” pure Sandro Pertini. Nel 1968 venne trasformato in penitenziario di massima sicurezza e la rimanente popolazione dell’isola fu evacuata. Nella struttura vennero confinati inizialmente persone appartenenti a organizzazioni terroristiche e in seguito pericolosi esponenti delle mafie.

Le attività carcerarie sono cessate definitivamente nel 2011. Da allora è pure terminato il divieto assoluto di sbarco, un fatto che ha garantito il mantenersi intatto delle bellezze naturali. Rimane però una limitazione per i visitatori che non possono superare il numero di 250 al giorno. Arrivano utilizzando il traghetto che effettua corse quotidiane partendo alle 10.00 da Marina di Campo sull’isola d’Elba con ritorno da Pianosa alle 17.00. Sull’isola si può però anche pernottare poiché è stato ricavato un albergo di dieci camere dalla residenza del direttore della Colonia Penale realizzata nell’800. L’albergo è gestito da una cooperativa di volontari e da detenuti in regime di semilibertà del carcere di Porto Azzurro. Detenuti che si occupano pure della gestione dell’unico ristorante dell’isola. Un’esperienza unica per chi ha poca confidenza con il maschio ambiente delle carceri.

L’isola fa parte del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano. Un’associazione ne protegge l’aspetto e la zona marina. Sono vietate la pesca, l’immersione, l’ancoraggio, la sosta, l’accesso e la navigazione se non con autorizzazione specifica. La visita guidata all’isola è possibile da aprile a ottobre in gruppi, con imbarco da Marina di Campo. Una volta arrivati si è subito immersi nei variegati profumi della macchia mediterranea, particolarmente forti quando nel pomeriggio il caldo sole preme con forza sui pochi coraggiosi che camminano fra ginepri, rosmarini, lentischi e cisti, dove si nascondono pure fagiani e pernici rosse. Mentre in cielo si sfogano urlando gabbiani, berte e falchi pellegrini. Fm / 24.04.2017

Come arrivare: con un traghetto da Marina di Campo (Elba)

Dove dormire: Hotel Milena, unica struttura ricettiva dell’isola, 90€ a notte e a persona con pensione completa.

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