È arrivata un’altra ricompensa per il Portogallo. Già votato come miglior destinazione turistica al mondo agli Oscar del Turismo nel dicembre 2017, il Paese è appena stato nominato, per la prima volta, il più accogliente per gli espatriati. Tredicimila di loro, provenienti da 188 Paesi e Territori, hanno partecipato all’annuale Expat Insider Survey, pubblicato dalla rete InterNations.

Quasi il 94% degli espatriati residenti in Portogallo ritiene che i portoghesi adottino l’atteggiamento più piacevole nei confronti degli stranieri: sono “amichevoli”, “disponibili” e “attenti agli altri”. Inoltre, il 58% degli espatriati ritiene che sia facile fare nuovi amici in questo Paese, dove il 47% vorrebbe di fatto stabilirsi lì in modo permanente.

“Il Portogallo è l’unico Paese europeo tra i primi 10”, afferma la rivista “Volta ao Mundo”. Taiwan e il Messico, anch’essi risultati molto accoglienti per gli stranieri, completano il podio. Al contrario, gli espatriati inviati in Kuwait, in Austria, in Svizzera o in Finlandia hanno dovuto affrontare una ricezione più fredda. E questi Paesi si trovano in fondo alla classifica. Questo non significa poi che, come in Svizzera, trovino un’ottima qualità di vita e ottimi servizi. Ma giustamente non contano solo i servizi: anche il modo di farti sentire a casa è importante.

Chi conosce il Portogallo non è stupito da questi risultati e dal fatto che sia il Paese più accogliente del mondo e la miglior destinazione turistica. Infatti, sia nelle grandi città quali Lisbona, Faro e Porto, ma pure in località più periferiche quali Braga, Guimaraes, Cascais o Coimbra è molto facile entrare in contatto con le persone del luogo, molto disponibili e accoglienti sia nei ristoranti, sia negli alberghi, sia nei negozi. Ma pure sui mezzi pubblici o nei luoghi culturali. Bastano poche ore per sentirti a casa e ben voluto. E questo pure sulle isole dell’Atlantico come Madera, Porto Santo o alle Azzorre.

Poi il fatto che il Portogallo abbia voluto e saputo conservare e valorizzare le proprie tradizioni, i propri costumi, il proprio stile di vita, i propri prodotti, oltre ad aver saputo conservare il patrimonio architettonico e monumentale, fa sì che oggi attira molti visitatori: sia quelli stufi del modo di vita globale, e desiderosi di ritrovare i valori del locale, sia coloro che hanno nostalgia per un certo modo di vivere da “vecchia Europa”, ormai scomparso altrove.

Tutto questo porta però ad un forte aumento di turisti durante tutto l’anno e in tutto il Portogallo. Il Paese sta già cambiando: molti negozi di prossimità e tradizionali stanno chiudendo, vecchi bar e ristoranti popolari sono sostituiti da fast food alla portoghese, ma sempre fast food sono…, i prezzi cominciano ad aumentare. E nei centri principali, come a Porto, le bellissime vecchie case dei commercianti del centro storico protetto dall’Unesco sono a poco a poco ristrutturate. E la popolazione locale lascia il centro, non potendosi più permettere i prezzi degli appartamenti rinnovati. Messi spesso in vendita e acquistati da stranieri che vogliono risiedervi ma che non realizzano che con la loro sete di autenticità stanno uccidendo l’autenticità.

I portoghesi amano molto il loro Paese e sembrano molto attenti a non volerlo trasformarlo unicamente ad usum turisticum, e quindi a non ripetere gli errori commessi ad esempio sulle coste spagnole, in Provenza, in Sardegna o nel Canton Ticino. © Fm / 10 aprile 2018

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