Dal castello di Chapultepec appare il meraviglioso panorama sulla Mesa Central e su uno degli agglomerati urbani più vasti e più inquinati del mondo, circondato da infinite bidonvilles e da altissime vette. Mexico City. Prima dell’arrivo degli Spagnoli, della loro voglia di potere e di oro, e prima della loro foga distruttrice e devastatrice in nome della religione, la maggior parte di questo vasto bacino naturale era coperta da laghi, fra cui Texcoco. Nel 1325 circa un popolo di lingua nahuatl giunge su un’isola del lago e fonda, per ordine del Dio della guerra, la sua capitale.

Oggi il lago si è trasformato in una pianura fangosa e polverosa, El Caracol. Fra i Caraibi e il Pacifico, Ciudad de Mexico è la capitale di uno stato indipendente dal 1810 e che fu Patria di eroi mitici, discussi e rivoluzionari quali Miguel Hidalgo, Pancho Villa e Porfirio Diaz, o di celluloide quali Zorro e Anthony Quinn. Oggi è terra di scontri per il controllo del mercato della droga e di rapporti fatti da paranoie, soprusi e frustrazioni con il potente vicino a Nord e i gringos americani. Ma fino al 1519 il Messico fu la culla di due vaste e potenti civiltà uniche e irripetibili, la Maya e l’Atzeca

La parte vecchia di questa vasta metropoli, il cui agglomerato supera i 25 milioni di abitanti, situata a 2300 metri sopra il mare, ha saputo conservare lo stile coloniale, che ritroviamo in particolare lungo la Calle de la Moneda e la Calle Emiliano Zapata. Sullo Zocalo, poco lontano dalle rovine del Templo Mayor, un tempio atzeco del 13mo secolo, sorge la sfarzosa cattedrale barocca, patrimonio mondiale dell’UNESCO, il Palacio Nacional, già palazzo del Viceré, con le enormi pitture murali del famoso pittore Diego Rivera, molto vicino all’altra celebre pittrice messcana del 20mo secolo Frida Kahlo. Fra l’Alameda e il Paeso della Reforma sorgono imponenti i grattacieli, giganti fragili che terremoti come quello del 1985, che fece oltre 8000 morti, possono demolire in pochi secondi.

Un canale collega la città a Xochimilco, un romantico lago con giardini galleggianti detti “Chinampas”, che si anima di gitanti, di imbarcazioni colorate e fiorite, e di mariachi, in particolare durante i giorni di festa, mentre sospirose canzoni d’amore e trombe squillanti aleggiano nell’aria fra i profumi di gelsomino, di guacamole e di tacos. Poco lontano, nel cuore dell’antica capitale, si ergono imponenti le rovine della Piramidi del Sole e della Luna, che videro consumarsi quasi tutti i drammi del Paese fin dal primo incontro-scontro fra Montezuma e Cortès. © Fm / 11 febbraio 2018

Dove dormire: in peno centro, sullo Zocalo, lo storico ed elegante Grand Hotel Ciudad de Mexico, un tuffo in un passato che non ritorna più.

Come arrivare: voli da Zurigo o da Milano, via Madrid, Parigi, Roma, Amsterdam o New York

Informazioni qui

Filmato