A più nessuno oggi verrebbe in mente di visitare la Siria. Nemmeno Damasco. Sei anni di una guerra fra le più terribile nella Storia dell’Umanità non hanno solo annientato persone e distrutto destini, case e monumenti, infrastrutture e attività, ma hanno pure cancellato dalla memoria collettiva mondiale l’esistenza, l’identità e l’essenza stessa di quello che fu la Siria. Agli orrori della guerra si sono poi aggiunte le derive islamiste, i massacri, il terrorismo e i crimini dell’Isis. La Siria e in particolare Aleppo sono diventate le porte aperte sull’inferno.

Sei anni sono bastati per dimenticare cosa era la Siria. Una dittatura sanguinaria certamente, ma pure un Paese moderno, dinamico , popolato da gente in gran parte laica e assetata di informazioni e di apprendere. Un crocevia di culture e culla della nostra civiltà. Uno spazio ricco di Storia e di monumenti che l’accompagnano: non solo la mitica Palmyra, l’aramaica Malulah e la splendida Aleppo sono state spazzate via o duramente colpite, ma lo sono state anche le antiche città romane di Apamea e Bosra, cosiccome le rovine di Sergilla, Sergiopolis e di San Simeone e i castelli dei Crociati. E pure il fragile ponte di ferro sull’Eufrate costruito da Eiffel a Der es Zour.

Se mai un giorno la guerra in Siria finirà ci vorranno decenni per ricostruire il Paese e per ricucire gli strappi nei cuori della gente. Una gran parte del ricco patrimonio culturale è ormai andato perso per sempre. E’ stata dunque una fortuna e un onore conoscere e visitare la Siria prima della sua fine: ricordiamola dunque con alcune immagini di 10 anni fa, solo 10 anni che sembrano un’eternità. E non dimentichiamo cosa è stata e cosa ha dato alla nostra Storia. Non riduciamo e non limitiamo le nostre immagini del Paese solo a quanto oggi ci mostrano i mezzi di comunicazione. Ma non viviamo nemmeno solo nei ricordi. Anche se la (ri)conoscenza del suo passato le permetterà, un giorno, forse, se lo vorrà, di ritrovare la forza per credere in un futuro. Non facciamo l’errore fatto con Kabul: abbiamo dimenticato che fu città moderna e europea fino al 1979, fatta poi ritornare alla preistoria da sovietici, americani, talibani e altri simili fanatici religiosi. Fm / 11 settembre 2017

PS: a parte sul sito di Booking, online troviamo ancora centinaia di informazioni su cosa fare e come visitare la Siria e dove alloggiare e mangiare. Dopo sei anni Google potrebbe anche fare pulizia. Per onestà e rispetto.