Nell’editoriale sul Corriere del Ticino del 27 giugno 2018, dal titolo “La rivoluzione dei trasporti nel Luganese”, Fabio Pontiggia elogia la prima fase del progetto di tram del Luganese che dovrebbe concretizzarsi entro il 2027. In particolare la possibilità di raggiungere in pochi minuti la stazione e la piazza senza nome, chiamata pure ex scuole, dalla zona economica del Vedeggio. E “in un futuro meno vicino” (?!) vede una Lugano con meno automobili e più trasporti pubblici anche se, citando il futuro autosilo di Besso, non nega la necessità di realizzare altri posteggi se non si vuol “far deperire il centro”. Sogna pure un lungolago pedonale col tram, auto e posteggi sotto il lago. Il tram nel Luganese si farà, questo è certo. Ed è un’ottima cosa, assolutamente da sostenere come principio. Mi sembrano invece mancare le certezze per quanto riguarda la realizzazione del tram in città.

Oggi un treno FLP (nel 2020 un tram) collega Ponte Tresa a Lugano FFS via Molinazzo. Un bus collega Manno a Molinazzo. Oggi da Molinazzo alla Stazione di Lugano ci si impiega 11 minuti. Domani 7. Oggi da Molinazzo la FLP sale in collina. Domani passerà sotto. E un tram percorrerà l’odierna tratta bus Manno-Molinazzo. A livello di tragitti fra oggi e domani, salvo per la galleria, non c’è novità. L’utenza potenziale vivrà e lavorerà lungo linee già oggi servite da mezzi pubblici. Di fatto, le stesse! Oltre ai ca 5 minuti guadagnati, l’utenza avrà però a disposizione più corse, P&R a Manno e Bioggio e un nuovo accesso alla Stazione di Lugano con scale mobili in galleria.

Ecco dunque i motivi per i quali non provo ancora grande entusiasmo per quest’opera: senza un prolungamento se non in Italia, dove si spera si costruirà un P&R, almeno verso Taverne per allargare il bacino d’utenza, e senza la certezza che in tempi brevi, e non in un “futuro meno vicino”, ci sarà pure la linea Cornaredo-Centro-Scairolo, tutto il progetto rischia di restare incompiuto per decenni e di fatto sarebbe solo una FLP migliorata. Comunque utile.

Mi permetto di essere visionario… La linea Cornaredo-Scairolo dovrebbe essere prioritaria. Infatti oggi nessun mezzo veloce collega la Vedeggio-Cassarate, il futuro quartiere di Cornaredo e il suo P&R (si farà?), e i popolosi quartieri di Pregassona e Molino Nuovo al centro. Come nessun mezzo veloce permette a migliaia di persone di recarsi senza l’auto nelle decine di centri commerciali del Pian Scairolo. Sarebbe utile per chi abita in città, e per chi viene da fuori e posteggia nei P&R Fornaci e Cornaredo. Prioritario sarebbe pure il collegamento Stazione FFS-Sant’Anna, di cui si parla da anni, indipendentemente dal fatto che ci sia o no una fermata del tram.

Benvenga dunque la realizzazione del progetto tram “portato avanti con determinazione dal Consigliere di Stato Claudio Zali”. Ma che sia un progetto nel suo insieme. Un progetto a metà, come il Ticino ne ha già conosciuti per mancanza di soldi o di visioni, non si può chiamare “rivoluzionario”. Ragion per cui sarebbe auspicabile che assieme all’avvio dei lavori per il miglioramento della FLP ci siano piani particolareggiati in merito a dove, come e ipoteticamente quando si realizzerà l’asse Cornaredo-Scairolo. Per i fondi non è ovviamente possibile aver certezze. Ma per crederci a questa scommessa, per potersi identificare e per accettare che certe richieste non possono essere accontentate, il cittadino ha bisogno di visioni complete. © Fm / 9 luglio 2018