A un mese dal tremendo scoscendimento che ha travolto la Val Bregaglia, e in particolare il villaggio di Bondo, la vecchia strada cantonale è stata riaperta. Almeno quella. La valle grigionese non è dunque più isolata e la si può ora raggiungere nuovamente sia dall’Engadina, sia dal Ticino via Chiavenna. Nonostante il dramma e la desolazione, non è il caso di abbandonare la Bregaglia, giacché non è solo quello, anzi. E in autunno si presenta in tutta la sua bellezza. Un’occasione dunque per (ri)scoprirla e per ritrovarci a Soglio.

Se sulla piccola piazza di Soglio, villaggio appena sopra Bondo, ci fossero solo le capre e le pecore, ci si potrebbe immaginare di essere nel 1919, quando nel Palazzo Salis soggiornò Rainer Maria Rilke. Mentre nel piccolo giardino francese quasi subtropicale, si riposano all’ombra di una sequoia secolare alcuni gitanti sorseggiando un bianco della Valtellina e gustando i quasi introvabili formaggini di capra, detti “mascarpei”. Perché, in effetti, il Palazzo non è solo un albergo, ma pure una splendida dimora barocca del 700 che domina i tetti di pietra di questo villaggio isolato su una terrazza solatia: il Palazzo accoglie escursionisti partiti all’assalto del passo romano del Septimer, innamorati, famiglie ed eruditi sulle tracce non solo di Rilke, ma pure dei Giacometti, di Segantini e di Varlin, o dei reperti romani e medievali lungo  la via principale che nel passato collegava Mediolanum a Churia Retorum.

Nietzsche preferiva invece le ispirazioni che gli procurava il paesaggio lacustre subito oltre il ripido Passo del Maloja, a Sils Maria (vedi articolo). Magico, isolato, pittoresco e perfettamente conservato, il villaggio di Soglio e il suo alto campanile del 1354 dominano dai loro 1090 metri questa valle particolare: lungo i suoi appena 25 chilometri s’incontrano infatti palme e ghiacciai, vasti boschi di castagni, una natura (quasi!) intatta, e villaggi dall’architettura lombarda con influenze engadinesi. Valle d’artisti e culla della pittura moderna svizzera, stupisce per i suoi palazzi come Castelmur o la Ciäsa Grande e per aver aderito alla Riforma protestante nel XVI secolo.

La lontananza dai rumori moderni, il lento ritmo dî vita e lo spettacolare panorama sulle granitiche vette antistanti fanno di questo villaggio un luogo di soggiorno indimenticabile, ai piedi dell’antica Müraia, muro di fortificazione che sbarrava interamente la valle nel Medioevo. Un luogo anche unico per trovare, nell’Antica latteria, prodotti naturali di marca, tra cui erbe alpine, cosmetici bio doc, farina e pasta di castagne dei boschi vicini. Fm / 26 settembre 2017

Come arrivare: in autopostale da Lugano o da Sankt Moritz. In auto via Chiavenna o il San Bernardino, Thusis e il Maloja.

Dove soggiornare: Palazzo Salis, perfettamente in sintonia col paesaggio circostante e con la Storia della valle.

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