Salire al Monte Verità sopra Ascona è come salire all’Olimpo. Un luogo di forza eccezionale in cui la dimensione spazio tempo pare non essere più la stessa. Una collina magica che attira e affascina fin dalla fine dell’800. Prima alternativi, anarchici, vegetariani, poi artisti e intellettuali benestanti alla ricerca della purezza della povertà. Poi turisti, ricercatori e studenti politecnici. E oggi persone da tutto il mondo alla (ri)scoperta di Casa Anatta, spazio museale ristrutturato nel rispetto delle sue origini e unico nel suo genere. Uno spazio che ripercorre su tre piani tutta la storia di questo Monte e dei personaggi, stranieri e non, che lo hanno vissuto e dal quale si sono abbeverati come dalle mammelle della Verità.

Attraverso le utopie, i progetti di vita, i modelli di società che un folto numero di idealisti portarono in riva al lago, la collina di Monescia sopra Ascona, alta appena 350 m, simbolizzò il ritorno alla natura e si trasformò in un antipodo della città, in uno spazio i cui proiettare i loro sogni individuali e collettivi. Un sud idealizzato e privo di problemi, un paradiso contrapposto ai conflitti nati dall’urbanizzazione, dall’industrializzazione e dalla lotta fra capitalismo e classe operaia conviveva con il sud locale e reale, terra di emigranti popolata da poveri pescatori e contadini passati da poco dal giogo confederato a quello delle lotte politiche fra conservatori e liberali.

Una terra che divenne in pochi decenni una delle tante colonie d’artisti che nacquero alla fine dell’800 nell’Europa mediterranea. Una terra di limoni, di agavi e di sconfinati castagneti che, da poco aperta alla circolazione ferroviaria internazionale, cominciava a malapena ad accogliere i primi forestieri. Fra i primi vi fu l’avanguardia della contro-cultura calata da San Pietroburgo, da Londra, da Berlino, da Malmö, da Graz. Sulla collina succedevano strani incontri fra questi personaggi che i pescatori del vicino villaggio consideravano vagabondi, artisti scellerati, pazzi mistici dediti a stranezze sessuali.

Invece si trattava di naturisti, apostoli del pacifismo, socialdemocratici, sindacalisti, comunisti, anarchici, politici, teosofi, psicologi, psicanalisti, mistici, industriali, banchieri, scrittori, pittori, musicisti, architetti, riformatori della vita e rappresentanti della Nuova Danza che le più disparate motivazioni storiche e individuali spinsero in particolare dal 1900 al 1914 a raggiungere il più vicino dei mitici sud, senza per questo vivere in simbiosi con lui. Prima di loro gettarono le basi per la nascita di un paradiso terrestre utopico in terra ticinese l’anarchico russo Bakunin che viveva alla Baronata presso Minusio, la baronessa russa Saint-Léger isolata sulle Isole di Brissago e un politico e teosofo locale, il Consigliere nazionale Alfredo Pioda di Locarno, che progettò il convento laico Fraternitas a Monescia. Nella colonia naturalista non c’erano capi né vigevano dogmi: valevano regole tacite quali la dieta vegetariana, la vita all’aria aperta, i bagni di sole e il nudismo che tanto stupì le popolazioni locali che ben presto chiamarono queste persone “i balabiott”. Fm / 23.05.2017

Come arrivare: a Locarno seguire le indicazioni per Ascona, all’altezza della posta salire a destra. In treno fino a Locarno, poi linea FART 1 fino a Ascona. Poi linea 5 fino al Monte Verità.

Cosa vedere: l’esposizione appena inaugurata di Casa Anatta, aperta dal martedì alla domenica dalle 13.00 alle 17.00, entrata frs 12.- / ridotti frs 8.-. Informazioni: 091 785 40 40 – info@monteverita.orgwww.monteverita.org. Dal 20 maggio è nuovamente possibile visitare il rinnovato Museo sulla storia del Monte Verità in una restaurata Casa Anatta, con la sua esposizione originale “Le mammelle della verità”. L’esposizione realizzata da Harald Szeemann nel 1978 presenta i documenti, le fotografie e gli oggetti più importanti, raccolti dal celebre curatore in relazione alla storia del Monte Verità.

Il Monte Verità offre al visitatore pure altri luoghi per conoscere la sua storia: la piccola casa aria-luce Casa Selma, costruita nel 1904 dai primi coloni, con un filmato sulla storia del Monte Verità, la Casa dei Russi, il parco con le centenarie docce e vasche per le abluzioni, l’unica coltivazione di tè in Svizzera con una casa del té, e infine l’Albergo Monte Verità in puro stile Bauhaus sia all’interno, sia all’esterno, la Villa Semiramis in stile Art Nouveau e il percorso sull’ “Arcobaleno di Chiara”.