Il 29 novembre 1516, 14 mesi dopo il disastro svizzero a Marignano, a Friburgo la Francia di Francesco I e i Tredici cantoni della  Confederazione firmarono  il trattato di “pace perpetua” con il quale il Regno di Francia si riservava il diritto esclusivo di reclutare mercenari svizzeri. Era una delle condizioni della pace. Il trattato porterà gli svizzeri per secoli a servire negli eserciti del Re di Francia, fino alla strage delle Tuileries il 10 agosto 1792 in piena Rivoluzione. I reggimenti di soldati svizzeri erano noti fin dal ‘300 per la loro bravura e non stupisce che  il Re di Francia li volle per sé. I Tredici Cantoni rinnovarono a Luigi XIV “pace perpetua” nel novembre 1663.

Il trattato, che spinse i singoli Cantoni a diventare man mano sempre più rigorosamente neutri dato che le milizie mercenarie svizzere venivano coinvolte in numerosi conflitti. permise agli svizzeri di evitare di dividersi in due per ragioni economiche e militari dopo la sconfitta del  14 settembre 1515 a Marignano. La Pace intervenne solo pochi anni prima dell’avvento della Riforma, un evento che fornirà ai Confederati altre occasioni per testare la loro volontà di vivere assieme.

Nel 1685 durante il Regno di Luigi XIV la Francia cattolica revocò l’Editto di Nantes nel 1685, ciò che provocò la fuga di decine di migliaia di ugonotti in Svizzera. Un uomo, comandante delle guardie svizzere, riuscì a mantenere il collegamento militare tra la Francia e la Confederazione. Nativo dei Grigioni, Pietro Stoppa Pierre nacque in Valtellina, allora territorio elvetico, nel 1621. Entrato al servizio della Francia nel 1636, grazie al suo talento e alle sue imprese militari Stoppa divenne lo svizzero preferito di Re Sole. A Coira la cosiddetta Stuppishaus ricorda il periodo di fioritura del reclutamento di mercenari al servizio della Francia.

Francesco Mismirigo, 24 novembre 2016