Lo straordinario magnetismo che emana questo luogo dalla luminosità senza confronti ha già conquistato in passato molte personalità, artisti e pensatori quali Annemarie Schwarzenbach, Hermann Hesse, Thomas Mann, Marc Chagall, Jean Cocteau o Friedrich Nietzsche. La casa e la camera, spartana, dove abitava quest’ultimo avrebbe certamente scandalizzato Richard Wagner, il quale dava grande importanza al lusso e allo sfarzo. Nietzsche soggiornò a Sils Maria fra il 1881 e il 1888 e la sua grande ispirazione erano le montagne, la vasta vallata engadinese e il paesaggio lacustre, che il filosofo considerava come il luogo più bello della terra.

Siamo a 1800 m, l’aria è tersissima. Chi, ad esempio, raggiunge i due nuclei di questo villaggio di poche case dal romano Pass dal Güglia, lo Julier, dalle ultime curve può ammirare un paesaggio degno di un quadro di Segantini. Due laghi, vette argentee, vasti boschi di conifere che in autunno si accendono d’arancione, e l’antica baselgia di San Lorenzo, del 1356. Tutto pare rimasto immutato nel tempo. Anche se oggi le caratteristiche di questo villaggio e di tutta la vallata sono state profondamente modificate da un turismo (s)travolgente.

Questo, come le vicine Sankt Moritz o Pontresina, è infatti uno dei luoghi più “in“ del turismo mondiale: turismo di massa e d’élite, grandi alberghi, uno dei maggiori comprensori sciistici elvetici, kilometri di piste di sci di fondo e di sentieri. Ma l’atmosfera qui a Sils Maria è ben più genuina e sincera rispetto a quella della snobbissima vicina sede dei giochi olimpici invernali del 1948. In estate come in invero nel piccolo villaggio, dominato dalla mole dell’albergo Waldhaus, e nei suoi immediati dintorni si possono fare lunghe passeggiate a cavallo, in carrozza o con la slitta, oppure fare vela o pattinare sul lago.

E per chi ama il passato basta fare un tuffo nella celebre biblioteca, nel Museo Andrea Robbi, in quello dedicato a Nietzsche o nelle piccole Chesa fra le accoglienti stufe di maiolica e i buffet in legno per carpire tutti i perché di una torta alle noci. Però vi fu un tempo in cui queste montagne non attraevano certo né turisti né villeggianti. Molti abitanti a causa dell’alta quota e dei lunghi mesi di gelo erano costretti ad emigrare per fare i soldati o i pasticceri, alle corti di Parigi o nelle calli di Venezia. In estate invece i prati venivano e vengono ancor oggi tagliati fino a ben 2150 m, ad esempio in Val di Fex, oltre Crasta e sua la chiesetta del 1511. E più sopra vi sono sempre vasti alpeggi ottimi per il bestiame con ovunque l’inebriante profumo del fieno fresco. Fm / 23 agosto 2017

Come arrivare: in autobus da Lugano via Val Bregaglia o in treno da Coira, Thusis e poi in bus da Sankt Moritz. In auto dai passi dello Julier, Maloja o Bernina.

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