L’Alaska è spesso un sogno che non si realizza. Perché troppo lontana o troppo grande. Raggiungerla non è semplice: da quando non ci sono più i voli diretti dall’Europa per Anchorage occorre per forza far tappa negli Stati Uniti, in Canada o in Giappone. Infatti il 59esimo Stato USA, entrato nell’Unione nel 1959, è più vicino a Tokyo che a Washington. E solo i pochi km dello Stretto di Bering separano l’Alaska dalla Siberia Russa. Russia che la vendette agli USA nel 1867 per poco più di 7 milioni di dollari siccome la considerava un’inutile landa desolata indifendibile in caso di conflitto con il vicino Impero britannico (il Canada attuale). Pochi anni dopo, fra il 1880 e il 1915 ca, grazie alla scoperta di importanti giacimenti d’oro l’Alaska, il Klondike e lo Yukon risultarono essere una terra molto interessante. A questo periodo risalgono le costruzioni ferroviarie e le fondazioni di molte città che vennero ad aggiungersi a quelle di origini russe, come l’antica capitale Sitka. Il secondo boom economico avvenne durante la seconda guerra mondiale con la costruzione di importanti arterie stradali per portare truppe in Alaska qualora il Giappone avesse occupato la regione e poi subito dopo con la costruzione di radar e basi missilistiche e militari contro la presunta minaccia sovietica. Erano i tempi della guerra fredda. Il terzo boom arrivò negli anni 60, 70 e 80 con la scoperta di importanti giacimenti di petrolio ma che comportarono pure disastri ecologici come quello provocato dalla Exxon Valdez nel 1989. Il quarto boom è quello attuale grazie ad un ecoturismo in forte crescita.

La città di Ketchikan, nel Southwest, è la prima che si incontra arrivando in nave in Alaska. Appare improvvisamente, e le tante piccole case sembrano una corona colorata in mezzo all’immensità del verde. Fondata nel 1885 come centro dell’industria conservatoriera, era considerata la capitale mondiale del salmone in scatola. Oggi si presenta come una tipica cittadina turistica che ha saputo conservare molto bene la sua parte più antica costruita in legno su palafitte, la cosiddetta e coloratissima Creek Street da dove in passato si pescava il salmone. La città offre pure un imponente parco di totem dei nativi e sembra molto fiera del suo passato amerindo e delle sue tradizioni popolari derivanti dalla lavorazione del legno. La foresta pluviale circonda Ketchikan e non di rado si possono avere incontri del terzo tipo con cervi o orsi.

Juneau con i suo oltre 30 mila abitanti è la capitale dell’Alaska. Come Ketchikan si trova nell’Inside Passage e nessuna strada la collega al resto del Paese. Ci si arriva solo in aereo o in nave. Fondata nel 1880 ai tempi della corsa all’oro, Juneau oggi è una citta prevalentemente amministrativa con poco charme dal punto di vista storico. Salvo per alcuni negozi, alberghi e saloon d’epoca e per la Chiesa ortodossa di San Nicola del 1894. Meritano comunque una visita il nuovo e moderno Museo delle culture native (Sealaska Heritage) e due punti estremi del suo territorio: il primo è la vetta di Mount Roberts, raggiungibile in teleferica dal porto, dalla quale si gode una splendida vista sul Canale Gastineau, sui fiordi, le montagne e le foreste selvagge del Southwest. Alcuni sentieri si inoltrano sopra il Gold Creek, dove gli orsi non mancano…, in una foresta pluviale intatta; Il secondo punto di interesse è il Mendenhall Glacier, raggiungibile in poco meno di un’ora dal centro con una linea di bus urbano. Maestoso ghiacciaio che si getta in un lago color grigio cenere. Juneau è comunque un importante centro culturale con due compagnie operistiche, una di balletto, varie di teatro, un’orchestra sinfonica e numerosi festival musicali.

Lasciata Juneau la nave raggiunge in poche ore la mitica Skagway situata in fondo ad un lungo fiordo. Alla fine dell’800 qui arrivarono migliaia di disperati da tutto il mondo alla ricerca dell’oro dello Yukon,  che raggiungevano o a piedi nella neve attraversando il Chilkoot Pass o in treno fino al White Pass per poi arrivare a Whitehorse. Allora Skagway contava ca 40 mila abitanti, oggi ne ha solo mille ! E il treno è ancora in servizio soprattutto per i turisti che arrivano con le navi. Oggi passeggiare lungo la Broadway di Skagway è come fare un tuffo ai tempi del far west: marciapiedi di legno, saloon, alberghi, stores e case rigorosamente d’epoca e perfettamente restaurate. Assieme alla vicina Haines, un po’ dimenticata dal turismo di massa e quindi forse più autentica, la città è l’unica del Southwest dell’Alaska ad essere collegata via terra al Canada e al resto dello Stato.

Prima di arrivare al porto di Seward e raggiungere poi in treno Anchorage (vedi articolo precedente), la nave fa tappa al Glacier Bay National Park. Un fantastico e spettacolare insieme di fiordi nei quali si gettano decine di immensi ghiacciai dalle ripide cime innevate circostanti, e che diventano poi migliaia di iceberg. Un posto gelido e inospitale in cui la natura la fa totalmente da padrone. Solo pochi nativi vengono a pescare o a invocare gli spiriti. Sennò solo grizzly, caribou, aquile, foche e balene osano avventurarsi in quella gelida landa dal 1979 patrimonio dell’Unesco. L’area del parco si estende su di una superficie di oltre 13.000 chilometri quadrati ed è una riserva della biosfera dal 1986. Non esistono strade: per raggiungerla si possono utilizzare traghetti o idrovolanti che partono dal villaggio di Gustavus. Nonostante la mancanza di strade, 380.000 persone visitano il parco ogni anno. Il più famoso ghiacciaio di Glacier Bay è probabilmente il Muir Glacier, largo 3 chilometri e spesso 80 metri. Fm / 6 luglio 2017

Come arrivare: Juneau dispone di un aeroporto internazionale. Altrimenti Ketchikan, Sitka e Skagway sono collegate per via aerea alla capitale o a Anchorage. Nell’Inside Passage si può arrivare in automobile attraverso la British Columbia canadese solo fino a Skagway. Quindi il modo migliore per visitare questa regione è via mare. Con i ferry dell’Alaska Marine Highway che partono da Prince Rubert, dove arriva pure la ferrovia dal resto del Canada, e che si fermano in tutte le località della costa e raggiungono pure le Aleutine all’estremo ovest dell’Alaska. Oppure con una nave da crociera della Holland America Line in partenza da Vancouver.

Dove dormire: o sulle navi oppure in uno degli innumerevoli alberghi, lodge, B&B o campeggi della regione.

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Posted by Travel + Leisure on Montag, 29. Januar 2018