Quasi 300’000 degli oltre 740’000 abitanti che conta l’Alaska, il più vasto stato americano, dapprima Inuit e poi russo, abitano nell’area metropolitana di Anchorage, sorprendente città artica dal clima mite, situata a sud del Mt McKinley, che con i suoi 6’187 metri è la montagna più alta del continente americano. Grazie alla calda corrente del Giappone le coste meridionali di questo Stato, acquistato dagli Stati Uniti agli Zar per soli 7 milioni di dollari nel 1867 e americano dal 1959, non sono né aride né gelate: d’inverno la temperatura è simile a quella di Innsbruck e d’estate chi frequenta le spiagge può beneficiare di temperature che raggiungono facilmente i 35° C. E la temperatura media annua di Juneau, la capitale, è simile a quella di New York.

Fondata nel 1915 al momento della costruzione della linea ferroviaria Seward-Fairbanks, Anchorage oggi è una città giovane, dinamica, internazionale e cosmopolita, che sa abbinare le culture indigene e l’eredità russa all’America Way of life. Negli anni 30 la città ricevette nuovi stimoli dalla costruzione del primo aeroporto e dalla colonizzazione agricola della Matanuska, una regione molto fertile verso la quale confluirono molte persone colpite dalla crisi economica e alla ricerca di nuove opportunità. Con la Seconda guerra mondiale arrivarono i militari che costruirono e svilupparono un importante sistema difensivo contro i giapponesi prima, e contro i sovietici poi. In questo periodo la città fu collegata al Canada grazie alla costruzione di una celebre Highway e il suo aeroporto divenne una tappa d’obbligo per i collegamenti aerei fra l’Europa e l’Estremo Oriente.

Il Venerdì Santo del 1964 Anchorage fu parzialmente distrutta da un violentissimo terremoto, uno dei più forti mai registrati. La ricostruzione e il boom economico che seguì la scoperta d’importanti giacimenti di petrolio e di gas negli anni 70 cambiarono essenzialmente il suo volto: sparirono gli immobili stile far west come ne troviamo invece ancora a Sagway e spuntarono molti grattacieli, furono costruiti immensi shopping centers e nuovi alberghi, s’inaugurarono autostrade, teatri, centri sportivi e culturali, musei, stagioni teatrali, operistiche, concertistiche. Oggi la città, pur non essendo la capitale, è il centro culturale, degli affari e dei trasporti di tutto la regione. E’ inoltre il punto di partenza ideale per scoprire l’entroterra, i vastissimi parchi nazionali come il Denali o la costa: infatti, a meno di mezz’ora di strada dal centro troviamo una natura selvaggia e intatta. Spesso alci, orsi grizzly e balene raggiungono anche il centro. In inverno Anchorage diventa una delle stazioni di sci con l’altitudine più bassa del mondo, ciò che facilita gli sforzi e le competizioni atletiche intense: per questo nel 1992 avrebbe dovuto ospitare i giochi olimpici invernali. Fm / 30.05.2017

Come arrivare: in aereo, Aeroporto intercontinentale a Anchorage. Non ci sono voli di linea diretti per l’Europa: bisogna quindi fare scalo negli Stati Uniti. In nave, con una crociera da Vancouver a Seward e poi in treno fino a Anchorage, o direttamente in nave fino in città, lungo la costa della Colombia britannica e i fiordi fra Sitka, Juneau e Skagway. In treno, da Seward o da Fairbanks. In auto attraverso il Canada fino a Whitehorse e lo Yukon.

Dove dormire: Anchorage Historic Hotel, uno dei primi alberghi della città. Ha resistito ai terremoti e alle ruspe demolitrici. Ambiente da Far West e cacciatori d’oro.

Dove mangiare: Ginger, ottima cucina fusion e dell’Alaska. Glacier Brewhouse, un’immensa birreria storica dalla cucina molto regionale e ottima.

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