Quando alle prime luci dell’alba il battello proveniente dalla Evian, città dei bagni e dell’acqua minerale, attracca al molo di Ouchy, tanto caro alo scomparso Consigliere federale Jean-Pascal Delamuraz, una leggera nebbiolina avvolge ancora il lago. Il tutto è un paesaggio per incurabili romantici. Luogo ideale per inscenare film patriottici o intellettuali ad oltranza, il Lago Lemano è il più grande e più profondo delle Alpi. Giace ai piedi del Monte Bianco e di Losanna, città tutta in salita e attraversata da numerosi e alti ponti.

Qui si respira uno spirito molto internazionale ed europeo convinto, in particolare fin dai tempi in cui vi faceva tappa il mitico Orient-Express. Capitale non solo olimpica, culturale e della stampa ma anche di un vasto cantone protestante che fu, come il Ticino, per secoli occupato e suddito dei cantoni alemannici, in particolare di Berna, e indipendente solo dal 1798 grazie a Napoleone. Città episcopale, universitaria, politecnica e della gioventù, ha origini che risalgono ai celti e all’epoca romana.

La Cité, sviluppatasi attorno alla Cattedrale di Notre-Dame, edificata fra il 12° e il 13° secolo e che si distingue per le sue 105 coloratissime vetrate, è un vivace quartiere storico. Arroccato ad una collina domina l’imponente ospedale, l’Hermitage, il palazzo del Comptoir, la Place de la Riponne e la Place de la Palud, il tribunale federale, Montbenon, la Cineteca nazionale, l’Hôtel de la Paix e Palace, la Tour Bel-Air, primo grattacielo svizzero costruita nel 1931, e gli animatissimi vicoli attorno alla Rue du Bourg e a Saint François, dove si respira una gioia di vivere decisamente poco elvetica. La tour Bel-Air domina la Place de l’Europe, dove si incrociano le tre linee del métro, e il quartiere del Flon che fortunatamente non fu affidato al bisturi di Botta il quale ne avrebbe certamente spento l’anima. Oggi grazie ai suoi vecchi capannoni industriali ristrutturati e a nuove costruzioni avveniristiche il Flon è il vero centro nevralgico della città dove, in particolare alla sera, l’animazione è continua grazie a decine di ristoranti, bar, discoteche, negozi e centri culturali e amministrativi.

La stazione e la ferrovia tagliano in due l’agglomerato urbano che nella sua parte bassa, in riva la lago, si contraddistingue per i suoi grandi parchi e giardini, per i suoi immensi viali alberati, per i suoi celebri ed eleganti alberghi fin de siècle e Belle époque, per i musei, quali l’Elysée e l’eccellente ed eccezionale Museo Olimpico, e per il castello di Ouchy simbolo di un’indipendenza comunale che non c’è più. E poi in un batter d’occhio se si va verso est ci si trova in campagna, fra i vigneti del Lavaux, patrimonio dell’Unesco, che degradano a cascata fino al lago: una campagna perfetta per il jet-set e per la jeunesse dorée che vi si sono stabiliti fin dai tempi degli esuli russi. Immagini da cartolina postale, dove anche la Svizzera finalmente respira. Fm / 1.06.2017

Come arrivare: da Lugano in treno via Lucerna o via Locarno/Domodossola. In auto via Gottardo e Lucerna, via Novena e il Vallese oppure via Stabio/Verbania/Sempione

Dove dormire: la scelta è vastissima per ogni borsa. Numerose pure le auberges di campagna. Consigliamo il piccolo l’Hôtel Elite a due passi dalla stazione, in una zona pedonale molto calma. Oppure il Bellerive, non lontano dal lago, un tre stelle meno caro rispetto a quelli del centro ma ottimo servizio e camere rinnovate, e molto bene collegato al centro con la linea 1 dei TL o con il métro (arrêt Delices)

Dove mangiare: anche in questo caso scelta vastissima: dai numerosi tea room con pasticceria ad ogni angolo, ai ristoranti vegetariani e vegani a Saint François, ai ristoranti etnici e fusion al Flon, alle pizzerie in faccia alla stazione o sul lungolago, alle proposte di pesce di lago a Ouchy, alla cucina del terroir vodese nelle Brasseries della Cité…

Informazioni qui