A New Orleans associamo immediatamente alcune immagini stereotipate: dai suoni del vecchio jazz alla cucina cajun e creola, dall’immensità del fiume Mississippi che la attraversa agli antichi battelli a vapore con grandi ruote, dai riti woodoo ai disastri causati dall’uragano Katrina nel 2005. E’ certamente una città che affascina anche per il suo carattere “francese”, ricca di tradizioni curiose, attrazioni, misteri, leggende. New Orleans fu fondata nel 1718 e venne così chiamata in onore di Filippo II di Orléans, principe di Francia. Era intenzione dei Francesi fare della Nouvelle-Orléans un’importante città, e così venne pianificato un impianto urbano a scacchi, l’attuale Quartiere Francese. A soli quattro anni dalla sua fondazione divenne capitale della Louisiana Francese. Col Trattato di Parigi del 1763 la Spagna, che aveva ceduto la Florida alla Gran Bretagna, ottenne la Louisiana. Nel 1788 e nel dicembre del 1794 New Orleans fu distrutta da due grandi incendi. Gli edifici vennero ricostruiti in stile spagnolo, e oggi quelli del French Quarter sono perciò definiti erroneamente… francesi. Nel 1800 con la firma del Trattato di San Ildefonso la Francia tornò in possesso della città anche se nel 1803 fu venduta agli Stati Uniti. Il suo porto divenne rapidamente uno dei più importanti del Sud grazie anche alla tratta degli schiavi africani.  Nel 1862 l’insegnamento in francese fu abolito dalle scuole. Almeno cinque motivi per visitare New Orleans ci sono dunque tutti…:

  1. Per immergersi nel jazz più tradizionale che di giorno come di notte non smette mai di suonare nelle vie del French Quartier (detto pure Quartier français o Vieux-carré), come a Bourbon Street,la strada storica dove abbondano i locali e i club. Ma pure numerosi artisti di strada assai talentuosi animano le vie caratterizzate da edifici in mattone rosso con persiane in legno e i balconi in ferro battuto. Quartiere oggi molto turistico, quindi ben poco originale rispetto ai tempi di Sidney Bechet e Louis Armstrong.
  2. Per prendere un vecchio tram che ti porta lungo la St. Charles Avenue, la linea più antica funzionante negli Stati Uniti, fino al Garden District con le sue lussuose ed eleganti dimore bianche ottocentesche circondate da vasti giardini e da immensi alberi di magnolia. Anche se la location non c’entra nulla col film, ma ammirando le case non si può non pensare ai fasti del mondo di Rossella in “Via col vento” (l’azione si svolge a Atlanta), ma pure ai drammi della schiavitù vissuti da chi lavorava nei campi di cotone, ma non solo. Il quartiere fu fondato e abitato prevalentemente da commercianti di contone e zucchero anglosassoni a partire dal 1832, i quali non trovavano conveniente il Vieux-Carré troppo creolo. Merita una visita pure il Lafayette Cemetery per l’architettura bizzarra delle tombe.
  3. Per ritrovare un certo french touch originale, non quello che gli americani trasformano in un bazaar di sovenirs kitch. Ad esempio nei giardini attorno alla cattedrale di Saint Louis del 1789, in riva al fiume, o alla Place d’Armes, o lungo le Rues Canal, Esplanade e Remparts. Oppure andando al Café du monde, fondato nel 1862, situato vicino al Marché français. Grosso modo è tutto quanto resta della Louisiana francese che si estendeva dal Québec al Golfo del Messico comprendendo . Se Napoleone non l’avesse venduta agli americani ad inizio 800 per 15 milioni di dollari (per 2 144 476 km !, oltre il 22% del territorio USA attuale) forse oggi gli Stati Uniti parlerebbero francese…
  4. Per partecipare al Mardì Gras: in occasione del martedì grasso e del carnevale fin dal 1699 a New Orleans si organizzano festeggiamenti che durano di fatto un mese a partire dai primi di gennaio, e che prevedono cortei, parate e feste molto stravaganti. Il tutto per motivi di sicurezza dal 1972 non si svolge più nel quartiere francese ma nelle zone circostanti più adatte ad accogliere una folla crescente. I colori tradizionali del Mardi Gras sono porpora (giustizia), verde (fede) e oro (potere). Si dice siano stati scelti dal Gran Duca Alexis Alexandrovitch Romanoff di Russia durante la visita a New Orleans del 1872.
  5. Per prendere il traghetto fino a Algier Point, lo stesso del film “Déjà vu” con Denzel Washington. O un battello a caso e risalire, o discendere, il Mississippi per osservare il paesaggio della cultura cajun e le piantagioni. I cajun sono costituiti dai discendenti dei canadesi francofoni originari dell’Acadia e deportati in Louisiana a seguito dell’espulsione avvenuta nella seconda metà del 700 secolo, a cui si sono aggiunti nel corso dell’Ottocento un certo numero di immigrati (in massima parte di origine spagnola e tedesca) che hanno adottato la cultura e la lingua francese. Tale popolazione parla una particolare varietà di francese, denominata appunto francese cajun. E vive fra le paludi della Louisiana, dove l’acqua è ovunque. Si insinua dappertutto nelle foreste di cipressi e di palme dell’immenso delta. E ogni tanto spunta un alligatore, due, tre… Fm / 23 settembre 2017

Come arrivare: aeroporto internazionale a New Orleans, voli diretti dai principali hub per l’Europa. In treno Amtrack dalle principali città americane.

Dove dormire: Hôtel Saint Pierre, in una via calma del French Quartier, con patios e piscina. Molto gradevole

Un film: “Un tram che si chiama desiderio”, tratto dal dramma di Tennessee Williams con uno splendido Marlon Brando

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