Mentone è innegabilmente uno dei più bei posti del Mediterraneo. Un paradiso su terra grazie al clima, al paesaggio, alla vegetazione che circonda questa località francese delle Alpi marittime. Raramente troviamo in uno spazio ridotto così tanta ricchezza culturale, storica e naturalistica. E tanta bellezza e armonia fra le opere dell’Uomo e il Creato. Ma non è sempre stato così…

Mentone e la sua regione hanno avuto una Storia condivisa con i principi Grimaldi di Monaco, la Spagna, la Francia napoleonica, il Regno si Sardegna. E dal 1861 è parte integrante della République Française. In quei tempi, come lo dimostrano i suoi bastioni, Mentone interessava più per la sua posizione strategica che per la douceur de vie. Tutto cambiò nel corso dell’inverno del 1859: un medico inglese ammalato di tubercolosi, James Henry Bennet, scopre Mentone, vi soggiorna e al suo rientro a Londra è guarito ! Grazie anche a una sua pubblicazione la voce comincia a circolare e a partire dal 1861 ogni autunno numerose famiglie nobili e benestanti, inglesi e d’Europa centrale, scendono sulle rive del Golfe de la Paix per passarvi l’inverno. La stazione climatica e turistica è nata. Poi la ferrovia PLM nel 1869 mette Mentone a sole 24 ore da Parigi. Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, Mentone aveva 75 alberghi, aveva cambiato fisionomia e aveva creato il Paradiso su terra: lungomare, immobili in stile Haussman, palaces, hôtel particolari, lussuose ville sulle colline, serre e centinaia di giardini tropicali accoglievano il cosiddetto “bel mondo”, dalla Regina Vittoria a Monet, dall’Imperatrice Eugenia a Garnier, dal Re Leopoldo del Belgio a Céline, da Agatha Christie (costei dove non è stata…) a Ibanez, da Nabokov a Eileen Gray…

Di quell’epoca d’oro oggi Mentone conserva molto e, assieme alla splendida Vieille ville dai colori pastello, arroccata sulla collina attorno alla barocca basilica di Saint Michel la cui piazza è un perfetto decoro di teatro sospeso fra cielo e terra, gli elementi paesaggistici della Belle Epoque sono uno degli aspetti che affascinano immediatamente il visitatore. Durante i “gloriosi trenta”, fra il 1950 e il 1970, Mentone accolse numerosi artisti che la valorizzarono ulteriormente, fra cui Jean Cocteau. Il quale nel 1958 affrescò la celebre Salle des Mariages del Municipio e realizzò il suo bellissimo museo-testamento in un bastione del XVII secolo. Dal 2011 Mentone dispone di un modernissimo Musée Cocteau opera dell’architetto Rudy Riccioti.

Ma ciò che fa di Mentone un paradiso su terra ben differente dalla vicina, triste e caotica Ventimiglia, oltre alla cura del territorio, del paesaggio e delle costruzioni, sono i suoi magnifici giardini. Da Fontana Rosa a La serre de la Madone, da Val Rahmeh ai Giardini del Palace Carnolès, da Maria Serena a Les Colombières è un tripudio di piante esotiche, pini, palme, aloe, cactus giganti, camelie, peonie, rose, ibiscus, passiflore, gelsomini, avocado, limoneti, aranceti, uliveti, lavande e essenze. Il tutto punteggiato da serre art nouveau, ville moderniste, palazzi neoclassici, bauhaus o art déco, e da residenze in stile coloniale, orientale, spagnolizzante…  E ovunque dominano i colori pastello delle ceramiche e delle facciate, e al suolo le “calades”, mosaici di ciottoli.

Nonostante il turismo di massa che qui, come in tutta la Riviera, ha snaturato e reso spesso uniformi e banali le proposte del territorio, a Mentone è ancora possibile sentire le musiche delle orchestre e vivere l’atmosfera mondana dell’epoca in cui regnanti e femmes de chambre incontravano malati di tubercolosi e intellettuali anarchici in alberghi ancora oggi aperti come l’Orient Palace, il Winter Palace, il Riviera Palace, il Royal-Westminster, il Balmoral, il Vendôme. Un fantastico micro clima che ha saputo attirare un micro mondo che ha lasciato in eredità una città decisamente bella, ma sempre più vittima del suo successo e delle nuove forme di turismo mordi e fuggi dove quel che più conta è l’apparire, il rosso di una Ferrari a rate e lo spreco di cibo in ristoranti che poco o nulla hanno a che vedere con le proposte gastronomiche locali. Una città da visitare fuori stagione, con attenzione e rispetto, magari evitando le scontate vie commerciali. © Fm / 3 novembre 2018

Come arrivare: fino a un decina di anni fa esisteva un treno diretto Zurigo-Nizza via Lugano e Milano. Oggi, se si ha la fortuna di ottenere tutte le coincidenze…, occorre cambiare a Milano, spesso anche a Genova, e di sicuro a Ventimiglia dove si deve continuare con un treno regionale. Decisamente scomodo. Tanto vale andare a Torino e prendere il pittoresco treno che passando da Cuneo sale sul Colle di Tende e poi scende in Francia. In auto via Alessandria, Cuneo e Valle della Roya se non si vogliono sopportare le migliaia di camion sull’autostrada fra Genova e Nizza.

Dove dormire. Hôtel Napoléon, direttamente sul mare nel quartiere di Garavan, un po’ discosto dal centro.

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