Lugano sarà anche il comune più … “forte” del Ticino, ma Airolo con i suoi 95 km quadrati di superficie, a 1176 metri sul livello del mare, è stato fino alle recenti aggregazioni comunali quello più esteso del Cantone. E forse è anche uno dei più antichi, come lo testimoniano i ritrovamenti fatti nella necropoli romana di Madrano vicina al villaggio o i ruderi sul Motto Caslascio del castello di Re Desiderio, oggi chiamati “Casa dei pagani”.

Prima terra dei Visconti sulla Via delle Genti, il San Gottardo, poi occupato dagli svizzeri nel 1516, e infine parte integrante del Canton Ticino dal 1803, il villaggio è nato, cresciuto e vive grazie ai trasporti e ai traffici fra il nord e il sud del Continente. La sua Storia è intimamente legata a quella del Passo del San Gottardo e alla vecchia strada cantonale costruita nel 1830 da Francesco Meschini, la Tremola. Ma anche a quella delle Alpi e dei viandanti, dei commercianti, degli uomini di cultura e di Chiesa, delle carovane, dei guerrieri, delle soldatesche, dei militari e dei turisti in slitta e diligenza postale dapprima, in car postal, in treno o in auto poi, che regolarmente, per il bene o per il male, calavano a Sud alla ricerca di quei limoni fioriti tanto decantati da Goethe.

Grazie alla costruzione della prima galleria ferrovia del San Gottardo (1882) Airolo divenne una rinomata località di villeggiatura estiva prima, e invernale poi. Ancora oggi, nonostante l’autostrada che lo attraversa ma che sarà ben presto coperta, il villaggio mantiene un carattere tipicamente alpino e offre innumerevoli possibilità di passeggiate nella natura, dalla Val Bedretto al Gottardo, dalla Tremola al Ritom, dall’Alpe Cristallina alla Val Canaria. E d’inverno è possibile sciare sulle piste di Pesciüm e di Lüina. Ma, complice anche i cambiamenti climatici, la neve scarseggia spesso ormai anche a queste latitudini e minaccia gli investimenti fatti di recente per rilanciare l’economia locale con moderne funivie o con un caseificio. Airolo è pure interessante dal punto di vista gastronomico: in loco sono prodotti non solo deliziosi formaggi, ma pure yogurt, dolcetti e panettoni tipici. Ma non solo.

Oggi Airolo, dominato dallo svettante campanile romanico della chiesa Santi Nazaro e Celso, subisce pure conseguenze nefaste e drammatiche allorché il cordone ombelicale della nostra economia interna si ostruisce o si incendia, mentre ci si ostina a preferire il  passaggio di merci su gomma piuttosto che su rotaia. Nonostante la recente realizzazione di Alptransit, la galleria ferroviaria più lunga al mondo (57km).

Ma le minacce per il villaggio non vengono solo dalla strada, dalla ferrovia o dagli incendi come quello del 1877, ma pure dalle alte vette che lo circondano da dove possono scendere minacciose e devastatrici le valanghe, come nel 1923 e nel 1951 allorché seminarono distruzione e morte. Il comune è piccolo eppure è celebre in tutto il mondo grazie ai sacrifici dei lavoratori che scavarono ben due gallerie fra le più lunghe al mondo, e ad un discusso Consigliere federale d’inizio 900, Giuseppe Motta. Fm / 8 gennaio 2018

Come arrivare: in treno con la vecchia linea del Gottardo. In auto utilizzando l’autostrada A2.

Dove dormire: Hotel Forni, Airolo

Informazioni: qui