In molti Paesi europei i mercati cittadini la fanno ancora da padrone, sono la vera anima dei centri urbani e la gente li frequenta per fare la maggior parte degli acquisti e per socializzare. Nel sud della Francia ad esempio non c’è villaggio, borgata o città che non abbia due o più volte alla settimana il suo mercato, con prodotti alimentari e/o con generi di consumo generale, vestiti, piante e fiori, animali, libri, antichità…

In Svizzera, pur con mille difficoltà dovute ai prezzi richiesti dai Comuni per esporre le bancarelle, alle mutate abitudini nel fare acquisti e alla concorrenza dei centri commerciali, molti mercati cittadini resistono, non solo nelle piccole località ma pure in città come Lucerna, Berna o Basilea o nei quartieri di Zurigo, Losanna e Ginevra.

In Ticino, salvo a Bellinzona dove brilla per la sua unicità da 40 anni, la tradizione del mercato sta sparendo e quel poco che resta non è minimamente comparabile alle animazioni proposte ad esempio in Francia. A Locarno il mercato si è sempre svolto in Piazza Grande fin dall’800. Poi la Piazza è diventata un triste parcheggio e il mercato si è spostato nei giardini di Largo Zorzi. Purtroppo quando fu decisa la pedonalizzazione della Piazza nessuno pensò di trasformare la zona fra il Municipio e la Coop in in mercato con strutture fisse come quello di Piazza delle Erbe a Verona. E oggi troviamo solo una fila o due di tavoli con qualche ortaggio o fiore.

A Lugano invece il mercato si svolgeva prima in Piazza Indipendenza e sotto le piante antistanti Villa Ciani. Poi parte della villa e del parco furono sostituiti dal cemento del palazzo dei congressi e il mercato alimentare si spostò in Piazza Riforma, e in zona Via Canova/Al Forte per la parte brocante. Per poi sbarcare nel no man’s land fra l’UBS e la pensilina dei bus dove oggi si presenta in tutta la sua tristezza: poche bancarelle sparute in un luogo forse troppo grande, anche se potenzialmente molto interessante ma oggi assolutamente senz’anima. La città degli affari e del lusso non poteva forse piû continuare a convivere con i prodotti della terra?  Uzès, nel Gard, Dipartimento del sud-ovest della Francia, ospita più volte alla settimana nelle piazze alberate del centro storico pedonalizzato una miriade di bancarelle con prodotti alimentari e della terra di ogni genere che attira non solo la gente del posto ma pure frotte di turisti. A Lugano e a Locarno invece si preferisce ormai esporre in centro automobili e moto di grossa cilindrata e barche di lusso. Rumore e motori sono diventati le nuove caratteristiche di questa terra sempre più disperatamente alla ricerca di sé stessa e di cambiamenti ma che si ostina a farsi gestire dai soliti noti, amanti di traffico, rumori e cemento.

Francesco Mismirigo, 16 settembre 2016