Il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman domenica ha affermato che “non ci sono persone ingenue” nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano ha ucciso 30 palestinesi in 10 giorni, provocando anche dure critiche. Israele è stato severamente criticato dalle organizzazioni per i diritti umani, incluse quelle di Israele, per l’uso di munizioni vere contro i manifestanti della “marcia di ritorno” palestinese. L’Unione europea ha pure messo in dubbio l’uso proporzionato o non della violenza da parte di Israele. “Non ci sono persone ingenue nella Striscia di Gaza, sono tutti collegati a Hamas”, il movimento islamista che controlla questo territorio incuneato tra Israele, Egitto e Mediterraneo, ha affermato il ministro alla radio pubblica israeliana, concludendo che “Tutti ricevono uno stipendio da Hamas e tutti quelli che cercano di sfidarci attraversando il confine sono militanti dell’ala armata di Hamas”. Israele afferma che i suoi soldati cercano solo di prevenire gli attacchi terroristici.

Tutti musulmani e seguaci di Hamas a Gaza? Siccome le autorità israeliane hanno negato a dei cristiani di Gaza il permesso di andare a Gerusalemme per Pasqua, vi è da credere che Israele conosca le realtà di  questa piccola comunità molto emarginata che si restringe anno dopo anno. Non ci sarebbero più di 1.300 cristiani nell’enclave, ma i registri delle parrocchie dieci anni fa contavano più di 3.000 fedeli. Mentre la popolazione della Striscia di Gaza continua a crescere, raggiungendo oltre 2 milioni di persone, tutti musulmani, su 365 chilometri quadrati (grossomodo grande quanto la piana fra Brissago e Bellinzona). Come gli altri abitanti di Gaza la maggior parte dei cristiani cerca di fuggire da una vita quotidiana difficile in un territorio in cui vige il blocco egiziano e israeliano, e dove oltre i due terzi della popolazione dipende dagli aiuti umanitari per la sua sopravvivenza. Questa emarginazione è tanto più tragica perché il cristianesimo ha un ancoraggio molto antico a Gaza ed è parte della società. Nella Striscia ci sono diversi luoghi di culto cristiani: nella primavera del 2016 sono stati perfino scoperti i resti di una chiesa del settimo secolo. Oggi però per la piccola comunità è difficile condividere come prima la quotidianità coi vicini musulmani. Anche perché dal 2007 tra palestinesi è come se fossero emerse dozzine di fratture, con opposizioni non solo fra Hamas e Autorità palestinese. La convivenza tra cristiani e musulmani pare tuttavia serena, come lo dimostra la significativa scolarizzazione dei bambini musulmani nelle scuole cristiane di Gaza. Lo stesso leader di Hamas, Ismail Haniyah, non esita a riconoscere il coinvolgimento dei cristiani a Gaza nella resistenza palestinese all’occupazione. Ragion per cui per Lieberman “nessuno è ingenuo”. Fm / 9 aprile 2018

Info: http://www.famigliacristiana.it/articolo/pasqua-negata-israele-non-concede-visti-a-600-cristiani-di-gaza.aspx

https://lecourrierdumaghrebetdelorient.info/headline/palestine-etre-chretien-a-gaza/

http://blog.sens-public.org/maram/les-chretiens-de-gaza/ 

http://www.famigliacristiana.it/articolo/gaza-la-gente-non-striscia.aspx