Il 1° settembre 1939 iniziava la seconda guerra mondiale. Dal 1936 era però chiaro che i regimi nazi-fascisti avrebbero portato ad un nuovo conflitto e a un’immane e spaventosa carneficina: 56 milioni i morti, dei quali 25 milioni militari e 31 milioni civili. Nei 13 anni di regime nazista in Germania e nei Paesi occupati furono sterminati oltre 11 milioni di persone fra cui asociali, comunisti, disabili, ebrei, omosessuali, oppositori, zingari e altri “Untermenschen”, ma non solo loro.

L’odio dei nazisti non si esprimeva solo verso persone di religione ebraica, ma pure verso altre persone, tedeschi e cittadini dei Paesi occupati, irrazionalmente ritenuti “asociali, depravati, minori”, oppositori al regime o nemici del nazismo e della pura razza ariana, come i Nomadi, i comunisti, le prostitute, i vagabondi, i disoccupati, gli alcolizzati, i malati, gli anziani a carico, i giovani disadattati, gli omosessuali, i testimoni di Geova e, ma la lista non è completa, le persone con andicap. Quasi tutti considerati quest’ultimi non come individui ma come incapaci di integrarsi per motivi genetici. Potenziali criminali accusati e giudicati ancor prima di aver commesso un “delitto”.

Fra gli orrori commessi dalla Germania nazista vi sono dunque fatti spesso ignorati ancor oggi: ovvero le persecuzioni contro persone condotte con una efferatezza ed una sistematicità non inferiori a quelle che ne caratterizzarono altre. Quindi oggi più che mai il Giorno della Memoria (27 gennaio) deve essere quello in cui ci si ricorda di tutte le vittime di genocidi, massacri, soprusi, discriminazioni. Vittime di ieri ma pure vittime di oggi. Perché non ci sono vittime più vittime di altre ! La sofferenza fisica, psichica e morale è uguale per tutti.

Encomiabile dunque lo sforzo del Consiglio di Stato del Canton Ticino che anche quest’anno ricorda delle vittime di quel periodo. Come lo fece in passato per altre vittime del regime nazista, e per altri genocidi, massacri e discriminazioni (Aramaici, Bosniaci, popolazioni indigene, ecc.), con conferenze, incontri e proiezioni di film storici e documentari. Come encomiabili sono tutti gli eventi organizzati per ricordare la Shoah.

Infatti, anche altri genocidi, forse non così programmati nel dettaglio come l’Olocausto, hanno caratterizzato gli ultimi cinquecento anni della nostra Storia, eseguiti in nome delle religioni, della sete di potere, della politica, dell’economia, dell’ideologia, dell’espansionismo, del mero guadagno: quelli degli Amerindi, dei Pellerossa, degli Aborigeni, degli Aramaici, degli Armeni, dei Kurdi, dei Tibetani, ecc., fino a quelli recenti in Cambogia, in Bosnia, nel Rwanda e oggi in Mesopotamia.  Fm / 25 gennaio 2018
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Fra il 1934 e il 1945 400’000 persone “asociali” furono sterilizzate con la forza, 200’000 furono uccise con l’eutanasia, 70’273 persone con andicap furono eliminate dai nazisti; 240’000 nomadi, 220’000 omosessuali, 3’700’000 prigionieri sovietici e 5’600’000 ebrei perirono nei campi, e le cifre non finiscono qui: in tutto 11’000’000 di persone furono sterminate dai nazisti, ca 15’000’000 furono le vittime civili di tutta la guerra in Europa e 19’000’000 i soldati caduti in Europa. Fra il 1915 e il 1922 la Turchia sterminò ca 1’000’000 di armeni e nel 1994 in Rwanda furono eliminate ca 700’000 persone. E la Storia continua… l’orrore sembra senza fine, come se si nutrisse dell’odio che lui stesso genera, ed è sempre peggio, in Siria, in Irak, in Nigeria, in Sudan, in Somalia, e la lista è ancora lunga.