Belgrado, ma in generale tutta la Serbia, è una città decisamente poco conosciuta alle nostre latitudini. Ed è un peccato. Il regime di Tito prima, le guerre nei Balcani poi, hanno fatto dimenticare questa bella capitale, a volte soffocata da numerosi pregiudizi e preconcetti che la relegano nell’oblio. Un’ignoranza di cui sono vittime altre città nel mondo che dopo aver subito gli orrori di un conflitto ora sono delle vere perle da scoprire, come ad esempio Sarajevo, Beirut o Belfast.

Belgrado è moderna, giovane, dinamica, trendy, pulsante: è una vera capitale culturale con decine di musei e di gallerie e con numerose occasioni di svago, bar e ristoranti tradizionali ovunque, sia in centro, sia lungo il Danubio, molte occasioni per lo shopping di tendenza e una vita notturna molto vivace con molti locali e cabaret underground. La sua architettura è uno strano insieme di casermoni in stile socialista a volte ancora fin troppo grigi, palazzi ottocenteschi in stile austroungarico e antichi edifici medievali. La parte più romantica di Belgrado, Stari Grad, la Via Kneza Mihailae e la Cittadella di Kalemegdan con il suo vasto parco, ti accoglie al tramonto, quando i raggi del sole mettono in particolare risalto le cupole dorate delle chiese e delle cattedrali ortodosse e i tetti delle case, mentre Danubio e Sava sembrano due immensi specchi dai riflessi ocra. Le foreste della pianura serba sono appena oltre le rive.

La parte centrale della capitale è assai monumentale con alti palazzi che ricordano sia la Gran Via di Madrid sia certe zone del centro di Bucarest, e con dimore Belle époque. Di particolare interesse sono la zona fra Terazije, Piazza della Repubblica e il Bulevar Despota Stefana con il Teatro nazionale, il Museo nazionale, il Centro culturale di Belgrado, lo storico Hôtel Moskwa, e i Bulevar Kralja Milana e Kralja Alexandra con la posta centrale, i palazzi del Governo, dell’Assemblea nazionale e del Parlamento, la chiesa di Sveti Marko. Il tutto immerso nel verde di vasti parchi che danno respiro alla città. A sud del centro, su una collina circondata da belle case novecentesche lungo strade profumate dai tigli in fiore e un po’ bohémiennes, sorge l’imponente mole dalla chiesa ortodossa di Sveti Sava. Recente e di scarso interesse. La stazione ferroviaria merita assolutamente una visita: storico edificio che ci riporta ai tempi del mitico Orient Express.

Il realismo socialista ebbe, in architettura, un breve ma importante ruolo nella città: un esempio di questo stile è la Casa del Sindacato in Piazza Nikola Pašić. Sono stati poi costruiti negli ultimi decenni del Novecento alti palazzi di vetro e cemento spesso in contrasto con quelli degli edifici circostanti. Un esempio è la Beogradanka, un grattacielo alto 101 metri eretto tra il 1969 e il 1974. Nuovi quartieri come Novi Beograd sono caratterizzati invece da costruzioni di gusto molto contemporaneo come la Torre Usce o la Beogradska arena, ma pure da numerosi esempi di “brutalismo” architettonico, ovvero tristi complessi abitativi dell’era socialista. La capitale è pure un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta delle decine di monasteri ortodossi situati nelle pianure fra Novi Sad e Nis, e sulle colline del vicino Kosowo. Oppure per partire in treno o in auto verso Sarajevo, la Macedonia del Nord e il Montenegro.

Belgrado è città antica che fu distrutta e ricostruita ben 40 volte! Nel III secolo a.C. i Celti fondarono un villaggio nella zona che oggi è il centro storico che fu successivamente conquistato dai Romani nel I secolo d. C. che gli diedero il nome di Singidunum. Dal IX al XVI secolo Singidunum fu, alternativamente, sotto il potere dei Bizantini, dei Bulgari, dei Magiari e dei Serbi che nel 1403 ne fecero la loro capitale. Nel 1521 gli Ottomani conquistarono Belgrado. Tra il XVII secolo e il XVIII secolo fu più volte espugnata e perduta della Casa d’Asburgo. Dopo la definitiva liberazione nel 1841 dal dominio turco, divenne la capitale del Principato di Serbia che nel 1882 fu rinominato Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. La città fu capitale della Jugoslavia socialista dal 1945 al 1991. Oggi è capitale della Serbia. © Fm / 21 giugno 2018

Dove dormire: Hôtel Moskwa, centralissmo. Permette un tuffo nell’Europa di inizio 900.

Come arrivare: aeroporto internazionale, o in treno via Zurigo, Ljublijana, Zagabria. Oppure, in treno fino ad Ancona, poi in nave fino a Spalato poi in bus fino a Sarajevo, e infine di nuovo in treno. Un bel modo per fare un viaggio slow e scoprire il vero volto dei Balcani. Un modo romantico per arrivarci è pure quello di fare una crociera sul Danubio partendo da Vienna.

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