Era il 1979. Allora non si andava in Romania. Il mondo si fermava poco fuori Vienna. E il treno pure. Occorreva superare la Cortina di ferro e una lunga serie di controlli molto rigidi alla frontiera austro-ungherese e poi a quella con la Romania. Erano in pochi dall’Occidente ad andare in Romania, soprattutto per motivi di studio o per scavi archeologici. Numerosi erano invece i turisti dai Paesi dell’est sulle spiagge del Mar Nero.

Allora il grande satana si chiamava Nicolae Ceausescu, un dittatore sanguinario che teneva il Paese e la popolazione in ostaggio. Tutto era razionato: dalla luce elettrica ai telefoni, dalla benzina all’acqua, dalle uova alle calze. E le lunghe file di persone in attesa di poco o nulla erano innumerevoli. Il traffico era ridotto al minimo e i centri cittadini, specialmente quelli in stile impero austro-ungarico della Transilvania, cadevano in rovina. Capi e capetti del regime vivevano nel lusso mentre la gente comune era povera, poverissima. Ma molto accogliente e generosa. E i giovani sognavano jeans, Winston e le canzoni di Gloria Gaynor.

Oggi la Transilvania è diventata una meta turistica molto ricercata: nonostante i danni urbanistici provocati dal comunismo e dal troppo veloce post comunismo, i centri storici medievali sono rimasti intatti, fra i meglio conservati in Europa e sono stati minuziosamente restaurati, come per esempio quelli di Brasov, Sibiu, Timisoara, Sighisoara, Sebes e Cluj-Napoca, il cui nome ricorda le antiche origine romane. Sin dal duecento i coloni sassoni hanno fortificato le loro città, e per secoli le mura, le torri e le chiese fortificate di queste città hanno protetto gli abitanti dalle invasioni dell’impero ottomano.

E’ una regione di rara bellezza e avvolta dal mistero ai piedi dei Carpazi caratterizzata da un bellissimo paesaggio naturale. Nella sua storia la Transilvania è stata abitata anche da Magiari, Tedeschi, Ebrei che vi hanno lasciato una forte eredità architettonica, culturale e gastronomica. Ricche pure le testimonianze archeologiche dei tempi dei romani (Imperatore Traiano) a Sarmizegetuza Ulpia Trajana, sul Danubio e a Cluj-Napoca, o della civiltà dei Daci come a Sarmizegetusa, capitale dacia immersa nelle foreste dei Carpazi, poco distante dal celebre castello di Dracula.

Tra i tanti castelli medievali nascosti tra le montagne della Transilvania, che nascondono pure il più grande ghiacciaio sotterraneo d’Europa (a Scarisoara vicino a Alba Julia) il più famoso è il Castello di Dracula, suggestivo grazie alla sua architettura gotica e alle alte torri. Interessante anche il castello di Corvinesti vicino a Hunedoara. In Transilvania si trovano inoltre numerose chiese fortificate sassoni dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Il nostro immaginario collettivo ancora troppo spesso identifica la Romania solo con la povertà o con fatti di cronaca nera. E perdiamo così l’occasione di scoprire un Paese di lingua latina, l’unico dell’Est, molto più vicino alla cultura mitteleuropea rispetto a quanto pensiamo. Un Paese che grazie a vicissitudini storiche non sempre positive ha potuto conservare molto della sua identità e della sua cultura. Ciò che in Occidente non sempre abbiamo saputo o voluto fare. Fm / 23.02.17

Dove dormire: Hotel Beyfin a Cluj-Napoca, http://www.hotelbeyfin.com/it/. Moderno ma molto centrale

Come arrivare: in treno via Vienna e Budapest, un’avventura d’altri tempi ma unica. Oppure in aereo fino a Cluj-Napoca o Bucarest. Auto a noleggio in loco

Informazioni: http://www.romania-travel-guide.com/ – http://www.romaniaturismo.it/