Dal 17mo secolo l’Oman ha avuto un proprio impero coloniale in competizione con Portogallo e Inghilterra per il controllo del Golfo Persico e dell’Oceano Indiano. Nell’800, periodo del suo massimo splendore, l’influenza politico-economica dell’impero omanita arrivò in Iran, Pakistan, fino alle coste africane e a Zanzibar. Ancora oggi si percepiscono questi legami sia a livello di costruzioni sia a livello sociale anche per la presenza di numerosi operai delle Indie che lavorano sui cantieri.

La terra dell’Oman fu oggetto delle mire espansionistiche del Portogallo che lo sottrasse al Regno di Hormuz. Nel 1508 i Portoghesi rasero al suolo Qalhat e conquistarono Mascate, allora il principale porto del Paese, facendone la capitale. I Portoghesi, insediati sulla costa, innalzarono numerosi forti ancor oggi visibili, ed espansero il loro potere conquistando Sohar nel 1616. Potere che mantennero, nonostante i continui scontri con i Persiani e gli Inglesi, fino al 1650 quando furono costretti ad abbandonare definitivamente Mascate. I Persiani, sempre interessati al controllo della costa occidentale del Golfo persico, conquistarono l’Oman nel 1738.

Nel 700 secolo l’Oman trascorse un periodo di sviluppo e di espansione arrivando a controllare il Belucistan grazie anche ai rapporti con la britannica Compagnia delle Indie. Alla morte del sultano bin Ahmad nel 1856 scoppiò un conflitto per la successione che determinò la divisione del sultanato, per cui vennero costituiti il Sultanato dell’Oman e il Sultanato di Zanzibar, che però fu occupato dalle potenze coloniali europee mentre l’Oman andò perdendo il controllo sui possedimenti orientali a causa dell’espansione del potere britannico.

Il forte declino economico del sultanato arrivò nel 900 siccome la sua prosperità si era sempre basata sul fatto di essere un fiorente mercato di incenso, bestiame, ma pure di armi e schiavi, attività entrate tutte in crisi. La decadenza portò l’Oman sotto l’influenza del Regno Unito, diventandone un protettorato fino al 1971. L’Oman era allora una nazione sottosviluppata, completamente chiusa al mondo. Poi si produsse e si sfruttò petrolio. E tutto cambiò. Anche grazie all’arrivo al potere dell’attuale sultano il quale sviluppò e diffuse l’istruzione, la sanità, i lavori pubblici e il turismo. Prima di lui la schiavitù era ancora in uso e le entrate del petrolio erano utilizzate soltanto a scopi militari, bloccando così lo sviluppo economico del Paese. Fm / 25 ottobre 2017

Vedi anche L’Oman oggi