1956-2016: la crisi ungherese e l’operato della Croce Rossa Svizzera

Dopo i primi invii d’urgenza a Budapest, consistenti in plasma sanguigno e medicinali, la Croce Rossa Svizzera (CRS) lanciò il 29 ottobre 1956 un appello per la raccolta di fondi al quale il popolo svizzero rispose in modo massiccio. Alla fine dell’anno la colletta aveva già permesso di raccogliere oltre 6 milioni di franchi (in totale si raggiunse la somma di 7,3 milioni di franchi e oltre 7 milioni di valore in merce) . Oltre 2 milioni di pacchi contenenti abiti e viveri furono messi a disposizione della CRS. Inoltre, molti volontari si misero a disposizione per organizzare i soccorsi e l’aiuto ai rifugiati.

Durante l’insurrezione ungherese e nel corso dei primi mesi del 1957 l’aiuto della CRS si sviluppò su tre assi: aiuto alla popolazione ungherese, accoglienza di rifugiati ungheresi in Svizzera e aiuto ai rifugiati in Austria, Paese nel quale affluì la maggior parte dei profughi. Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) intervenne in Ungheria a partire dal 27 ottobre 1956, 4 giorni dopo l’inizio dei combattimenti e porto immediatamente aiuto alla popolazione. I delegati del CICR si recarono a Vienna ed a Budapest per organizzare sul posto i primi soccorsi. Dopo l’occupazione totale del Paese da parte delle truppe sovietiche, il 4 novembre, il CICR concluse con la Croce Rossa ungherese, il 16 novembre, un accordo approvato anche dalle autorità locali che permetteva al CICR di trasportare in Ungheria i soccorsi accumulatisi a Vienna.

Dopo il fallimento dell’insurrezione e I’occupazione del Paese da parte di truppe sovietiche decine di migliaia di persone cercarono rifugio in Austria e in Jugoslavia. Malgrado la sua buona volontà I’Austria, nella quale affluirono complessivamente oltre 180.000 rifugiati, non aveva i mezzi per occuparsi da sola di tutti coloro che avevano fuggito i combattimenti. Questo Paese era l’unico confinante con l’Ungheria che non appartenesse al blocco comunista. II Consiglio federale decise allora il 6 novembre di autorizzare 2.000 ungheresi a venire in Svizzera. La CRS si occupò di trasportare queste persone nel Paese e di sistemarle in modo provvisorio. Ma di fronte al continuo e massiccio afflusso di profughi in Austria durante il mese di novembre 1956 le autorità elvetiche si dimostrarono più elastiche e permisero prima della fine del 1956 ad oltre 10.000 ungheresi di entrare nel nostro Paese. Dal canto suo, la CRS continuava ad occuparsi del trasporto dei rifugiati, mentre il servizio di assistenza dell’esercito assumeva I’organizzazione dell’accoglienza e dell’alloggio provvisorio dei rifugiati nelle caserme. (2 – Continua)

Francesco Mismirigo, 22 ottobre 2016