L’apertura della ferrovia del Gottardo nel 1882 spalancò le porte del Ticino al turismo e al mondo e lo fece entrare per la prima volta nella modernità. Ma la scoperta turistica dei laghi prealpini era già avvenuta da qualche tempo: maestosi alberghi erano sorti sulle Isole Borromee, sul Lago di Como e a Lugano. Già prima dell’arrivo della ferrovia i viaggiatori potevano alloggiare, come Garibaldi,  al Métropole di Locarno o, come l’avvocato napoletano Luigi Zappetta, all’Hôtel du Mont Prosa sul Gottardo.

Le terre ticinesi si attraversavano in diligenza con viaggi molto lenti che permettevano, come scrisse Samuel Butler, di toccar con mano il mito alpino. Nel 1867 fu inaugurato su Generoso il tempio del nuovo turismo alpestre, ovvero l’albergo Bellavista edificato da Carlo Pasta. Mentre nel 1884 Federico Balli apriva agli escursionisti l’Hôtel du Glacier a Bignasco, esotica oasi tropicale ai piedi del ghiacciaio e alle porte della povertà, oggi trasformato in un banale condominio.

Nel 1887 si inaugurava invece l’Albergo delle Terme di Acquarossa. La compagnia del Gottardo propagandò la linea come una prodezza tecnica che esaltava la bellezza delle regioni attraversate. Forato il Gottardo i viandanti divennero turisti. E allora a viaggiar per diletto era solo una classe sociale, agiata e adagiata sui rossi velluti del privilegio esclusivo e delle carrozze di prima classe. Alla fine dell’800 il turismo in Ticino è climatico, di cura ed elitario: cortei di bauli e servitù sognavano sulle rive dei laghi, o si facevano scarrozzare da forzuti airolesi a forza di spalla in portantina.

A Locarno con l’arrivo della ferrovia nel 1874 e con l’apertura del Grand Hôtel l’anno successivo, voluto della famiglia Balli di Cavergno, arrivò la Belle Epoque, la luce a gas e lo sviluppo alberghiero. Lo storico albergo, oggi dal destino incerto, era circondato da un vasto e rigoglioso parco subtropicale, in seguito sacrificato, e vide passare non solo turisti, ma anche i potenti del primo dopo guerra e le star del cinema. La costruzione era imponente, lussuosamente arredata e sovrastava una stazione che era destinata ad essere una tappa sulla linea che avrebbe dovuto collegare Locarno a Fondo Toce  Il numero di alberghi andò poi aumentando in tutto il Locarnese con l’apertura di strutture entrate nella Storia quali il Du Parc, il Reber, il Beau Rivage, il Quisisana, il Belvedere, l’Esplanade. Strutture ora quasi tutte scomparse, sacrificate sull’altare del turismo di massa per masse democratizzate forse tropo in fretta…

© Fm / 19 dicembre 2018