Poche regioni in Svizzera ti danno la sensazione di viaggiare verso l’ignoto. Il Canton Turgovia è una di queste. Quando il treno lascia Winterthur e corre a est verso Weinfelden l’impressione è proprio quella di andare verso l’ignoto, un mondo nuovo che già preannuncia l’Austria e le pianure ungheresi e rumene. Eppure siamo assai lontani dall’ex cortina di ferro. Il paesaggio cambia, è meno svizzero. Ci sono vaste pianure, campi in fiore, meli e ciliegi ovunque, fattorie. Poche strade, pochi villaggi, pochi capannoni. Non siamo in Ticino.

L’orizzonte appare piatto. Ti aspetti di vedere il mare, la luce è quella. Ed ecco che appare il mare ! Un’immensa distesa d’acqua, uno dei più grandi laghi europei, il Lago Bodanico, fra Svizzera, Germania e Austria. Il treno pian piano si avvicina a questa vasta distesa d’acqua. Il lago è circondato da colline ricoperte di foreste, prati e vigne. Ritornano le case, e le strade. Ma pure fabbriche dismesse, binari arrugginiti,  vagoni abbandonati, vecchie scritte illeggibili. Un non so che di fine di un mondo, di frontiera si sta preparando. E in men che non si dica la ramina rimane in Svizzera e la Germania ci accoglie. Costanza. Bella e vivace cittadina storica che contrasta nettamente con la vicina e sonnolenta Kreuzlingen elvetica.

Costanza, città universitaria, oltre a dare il secondo nome al Bodensee ha marcato la Storia. E passeggiando nel suo grande e ben conservato centro storico lo si nota. In questa città si svolse la così detta Pace di Costanza (1183), il Concilio di Costanza (1414-1418) ed è il luogo dove Jan Hus venne bruciato sul rogo (1415). Fu anche la città natale del conte Ferdinand von Zeppelin, costruttore dei famosi dirigibili Zeppelin, al quale a Friedrichshafen, città pure sul lago, è dedicato un interessantissimo museo che ripercorre tutta la storia degli Zeppellin e conserva intatti oggetti unici dell’epoca che si potevano trovare a bordo di questi giganti del cielo.

Situata sia sul fiume Reno sia in riva al lago, Costanza oggi è una popolare meta turistica. Uno dei simboli della città è rappresentato dalla controversa statua di Imperia dell’artista Peter Lenk Bildhauer posta all’entrata del porto. La scultura raffigura una famosa cortigiana italiana nata a Ferrara nel 1485. I due uomini nelle sue mani sono Papa Martino V e l’Imperatore Sigismondo. Il primo venne eletto durante detto concilio, rimpiazzando tre Papi in competizione. L’altro era in carica durante il concilio, e rappresenta il potere secolare. Entrambi sono nudi.

Gran parte degli edifici interessanti si trovano nella Città Vecchia dominata dalla maestosa cattedrale romanica con guglia gotica, da alcune chiese e torri, una delle quali indica il luogo dove sorgeva l’antico ponte medioevale sul Reno. La parte più romantica e pittoresca della città è il quartiere medievale  di Niederburg, situato fra la cattedrale e il Reno. Qui gli edifici sono i più antichi, ma pure molto colorati e ricchi di affreschi, e le strade le più strette. L’area attorno alla Marktstätte è di fatto il cuore di Costanza. Pure il municipio è ricco di delicati affreschi e include un cortile in stile rinascimentale. Merita una visita il Rosgartenmuseum che ripercorre la storia culturale della regione, con oggetti che vanno dalla preistoria al XX secolo.

Strana e piacevole Costanza: come Como, confina direttamente con la Svizzera, ma in questa città vi è animazione, dinamismo, vita pulsante, piacere, rispetto del passato e della Storia e molti commerci di prossimità come non ne troviamo né a Kreuzlingen né a Chiasso. Sono migliaia i cittadini svizzeri che ogni fine settimana la frequentano, non solo per lo shopping ma soprattutto per ritrovare quell’anima originale di una regione comune, in gran parte persa dal lato elvetico della frontiera © Fm / 26 agosto 2018

Come arrivare: in treno, da Lugano via Zurigo, Frauenfeld o Weinfelden. E’ pure possibile da Costanza raggiungere in treno Friedrichshafen, poi attraversare col traghetto il Bodensee e a Romanshorn riprendere il treno per San Gallo, fino a Zurigo o fino a Arth Goldau dove si ritrova la linea del Gottardo.

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